Ristoranti italiani all’estero: sono lontani i tempi in cui la cucina tricolore fuori dalla Penisola era una trappola per nostalgici. Oggi invece si possono trovare una buona pizza o una carbonara gustosa, gustare piatti d’autore, attingere da cantine monumentali dove i nostri vini sono i protagonisti. Dove? Per esempio a Hong Kong.

C’è ancora molto spazio qui per progetti mirati”dice Giandomenico Caprioli. Parla di Hong Kong dove il suo Giando ha appena conquistato i Tre Gamberi (insieme all’ottima Locanda dell’Angelo del siracusano Angelo Aglianò) dalla Top Italian Restaurants del Gambero Rosso, la guida dedicata ai ristoranti italiani nel mondo. E lui Hong Kong la conosce bene, lavorandoci da una decina di anni dopo le esperienze con Vissani e gli Agnelli. Oggi le sue insegne si sono moltiplicate, “sto puntando su negozi di vendita di eccellenze italiane: abbiniamo vino a 12 varietà di pomodori, mozzarelle, salumi, passate, uova, tartufi e molto altro”.

Bombana e Gaia: grandi gruppi e cucina d’autore

Hong Kong è un banco di prova cruciale per il vino italiano. L’hub commerciale della Cina è a piazza da dove la cultura del vino si è diffusa nel Paese, dove la Francia si è imposta per prima, dominando ancora il mercato con quote bulgare. Ma è anche l’epicentro da dove è partito il riscatto in Asia del vino italiano, che negli ultimi anni sta consolidando le proprie posizioni anche grazie a una ristorazione florida, tra le migliori al mondo, dove anche i ristoranti tricolori dicono la loro.

Quest’anno – per esempio – tra le new entry migliori della nostra guida ci sono, Osteria Marzia con Due Gamberi, e – tra i ristoranti – OctaviumGaia (che si è aggiudicato anche il Surgiva Taste & Design Award per la cucina classica, con tanti piatti legati ai sapori della tradizione romana, arredamento vintage e soprattutto un servizio d’altri tempi, garbato e di prim’ordine), entrambi con Due Forchette ed entrambi legati a grandi nomi della ristorazione: il gruppo Gaia e Umberto Bombana, uno dei campioni del made in Italy da questa parte del mondo, garanzia di locali di altissimo livello per cucina, sala e cantina. Non stupisce dunque che Otto e mezzo Bombana si sia aggiudicato le Tre Forchette della nostra guida insieme a Grissini, regno di Alessandro Cozzolino, chef ventottenne di origini casertane, che omaggia tanto nel ragù (napoletano, of course) a complemento di paste perfette, quanto nella delizia al limone. Tutte insegne che hanno molto da dire e poco da invidiare a quelle che si trovano nello stivale. Dove la cucina non sempre osa, ma i prodotti sono di altissima qualità e a carta dei vini spesso fa sognare, potendo contare anche su etichette introvabili in Italia, con un’apertura mondiale che ricorda quella di Londra.

Pizza a Hong Kong? Sì, grazie

In tema di pizzerie, premiati con i Due Spicchi in guida la solida Ciack in the Kitchen, guidata dall’umbro Valentino Ugolino, che abbina piatti tradizionali a un impasto fragrante e leggero, condimenti di qualità e cottura in forno elettrico. “Piace la cucina tradizionale, fatta bene, rassicurante. Nell’ultimo mese abbiamo fato 720 carbonare, per dire”. Anche qui ottima di vini solo italiani in abbinamenti. E in fatto di nuove aperture, siamo passati anche da Kytaly, la pizzeria che da pochi mesi può contare sulla consulenza di Franco Pepe. Ritroviamo una meravigliosa pizza fritta, fragrante asciutta, dalla montanara alla Sensazioni di costiera (pomodoro fresco, alici di Cetera e zest di limone), così come un’ottima Margherita: olio, farine, ingredienti veramente al top, tra le migliori assaggiate all’estero. “È difficile fare capire questa pizza a Hong Kong, ma stiamo già pensando di aprire una seconda location, ma questa volta con un’offerta più semplice, puntando sull’asporto”, ci racconta uno dei due soci.

La rincorsa del vino italiano

Del resto Hong Kong conta su un livello di conoscenza e curiosità enogastronomica con pochi eguali in Asia, una ristorazione eccellente e sommelier autori di carte dei vini tra le più complete e profonde a livello internazionale. “Il Piemonte tiene bene, mentre l’Etna e la Campania stanno vivendo un ottimo momento, i clienti vogliono provare stili nuovi, sono ben felici di farsi guidare”, commenta Marino Braccu, manager di Otto e mezzo Bombana, che ha messo su una delle carte, da 2100 etichette, tra le più fresche e contemporanee, capovolgendo il rapporto Italia Francia. Si punta forte su autoctoni e stili tradizionali per i palati più consapevoli. E anche in Asia si muove un nuovo interesse anche per quei produttori che lavorano con nessuno o pochissimo intervento in vigna e in cantina: vini naturali, orange e tanta ricerca sono la carta vincente di 121BC, che ha conquistato il premio Contadi Castaldi Best Wine Bar in Hong Kong, grazie a una selezione fantastica di produttori italiani e una mescita incisiva e di carattere.

Fonte: Gambero rosso

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