Nel percorso dal campo alla tavola, quasi un terzo dei prodotti alimentari (31%) finisce nella spazzatura, generando effetti devastanti non solo sul piano economico, ma anche ambientale. Questo spreco alimentare contribuisce in modo significativo al dispendio energetico e allo smaltimento dei rifiuti, aggravando ulteriormente il problema. Le stime indicano che le emissioni associate allo spreco alimentare rappresentano tra l’8% e il 10% del totale dei gas serra globali. Un fenomeno insostenibile anche dal punto di vista etico: il cibo sprecato ogni anno sarebbe sufficiente a nutrire le 733 milioni di persone che soffrono la fame nel mondo.

Il cambiamento climatico amplifica il problema, aggravando la difficoltà di conservazione, lavorazione, trasporto e vendita degli alimenti. Temperature più alte, eventi estremi e siccità aumentano le perdite lungo le filiere alimentari. Per contrastare questi sprechi, è fondamentale adottare buone pratiche quotidiane: leggere con attenzione le date di scadenza, verificare la corretta conservazione dei cibi, privilegiare acquisti ridotti, ma frequenti, scegliere prodotti locali e freschi, e riscoprire le ricette per riutilizzare gli avanzi. Anche i piccoli gesti, come l’uso della doggy bag nei ristoranti, possono fare la differenza, riducendo significativamente gli sprechi alimentari.

La connessione tra lo spreco alimentare e l’impatto economico sulle famiglie è al centro delle riflessioni durante la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, che ricorre il 16 ottobre. Il tema di quest’anno, “Diritto al cibo per una vita e un futuro migliori”, richiama l’urgenza di assicurare a tutti l’accesso a un’alimentazione adeguata. La FAO, che promuove questa ricorrenza, sottolinea come la produzione agricola globale sia sufficiente a nutrire l’intera popolazione mondiale, ma nonostante ciò, 733 milioni di persone soffrono la fame. Questo paradosso è esacerbato da guerre, eventi climatici estremi e crisi economiche, che colpiscono duramente le comunità più vulnerabili, spesso costituite da agricoltori.

Il diritto al cibo, riconosciuto come fondamentale nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, è tuttavia negato a circa 2,8 miliardi di persone, che non possono permettersi una dieta sana. L’alimentazione inadeguata rimane una delle principali cause di malnutrizione, manifestandosi in forme diverse, dalla denutrizione all’obesità. La Giornata Mondiale dell’Alimentazione non si limita a sensibilizzare sull’importanza di una corretta alimentazione per tutti, ma punta a trasformare i sistemi agroalimentari, spesso vulnerabili, sulla perdita di biodiversità e sul degrado delle risorse naturali.

Il Protocollo di certificazione ITA0039 di ASACERT gioca un ruolo importante in questa lotta, promuovendo e tutelando le produzioni della nostra tradizione attraverso la rete dei ristoranti italiani nel mondo, contrastando lo spreco di risorse e fenomeni come l’Italian Sounding. L’App ITA0039, ad esempio, è uno strumento di consapevolezza, fornendo immediatamente al consumatore informazioni sulla autenticità del prodotto italiano che si sta per acquistare, tutelando le eccellenze alimentari italiane.

Dopo tutto, il peggior spreco è quello che passa inosservato o camuffato da facile risparmio.