Roma – Dopo oltre vent’anni di trattative, l’accordo commerciale tra Unione Europea e i Paesi del blocco Mercosur (Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay) sembra ormai vicino alla conclusione. Un’intesa che darebbe vita alla più vasta area di libero scambio mai creata dall’Unione, coinvolgendo oltre 700 milioni di persone e generando un potenziale di interscambio di quasi 100 miliardi di euro all’anno.

Una prospettiva che, da un lato, apre nuovi scenari di sviluppo economico e geopolitico, e dall’altro impone una riflessione seria e urgente sulle misure necessarie a proteggere l’eccellenza agroalimentare europea – e in particolare italiana – da concorrenza sleale, frodi e contraffazioni.

È quanto sottolinea Asacert secondo cui l’accordo, se ben regolamentato, può essere un’occasione strategica: da una parte, per aprire nuovi mercati alle imprese italiane; dall’altra, per favorire la cooperazione tra le due sponde dell’Atlantico.
“In un periodo così geopoliticamente instabile, rafforzare le relazioni con l’America Latina può ridurre la dipendenza da altri blocchi economici e garantire maggiore autonomia all’Europa e all’Italia. Ma proprio perché la posta in gioco è così alta, è indispensabile assicurare reciprocità nei controlli, parità negli standard produttivi, tutela delle filiere e trasparenza nelle regole”, commenta Fabrizio Capaccioli Ad di ASACERT e ideatore del sistema di certificazione ITA0039. “Si deve lavorare affinché prodotti ottenuti con metodi vietati nell’UE – come l’uso di pesticidi, ormoni o antibiotici – entrino nel mercato europeo danneggiando le imprese che ogni giorno investono nella qualità, nella sicurezza alimentare e nella sostenibilità”.

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