Con una mozione sottoscritta da tutte le forze politiche – 249 voti favorevoli e due soli contrari – il Senato ha impegnato il governo ad “attivarsi con tutti gli strumenti a sua disposizione nella trattativa in corso in sede Onu per contrastare l’ulteriore diffusione dell’etichettatura a semaforo sui prodotti alimentari, al fine di promuovere invece l’utilizzo di sistemi di etichettatura che diano corrette informazioni nutrizionali e indichino l’origine dei principali ingredienti utilizzati”.

L’iniziativa del Senato è venuta dopo che sette Paesi (Francia, Brasile, Norvegia, Indonesia, Sudafrica, Thailandia e Senegal) hanno presentato alla seconda commissione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nell’ambito dell’iniziativa Global Health and Foreign Policy, una risoluzione che ripropone ciò che era stato escluso – etichette a semaforo, tasse e limiti alla pubblicità per prodotti malsani – dal compromesso raggiunto con la Dichiarazione politica approvata in sede Onu lo scorso 27 settembre.

“Sembra impensabile che si vada a ridiscutere un principio che era stato approvato e chiarito ai massimi livelli dei capi di Stato e di governo all’Onu. Inoltre, un organismo politico come l’Onu non può approvare indicazioni prescrittive” come quelle contenute nella proposta dei Paesi capeggiati dalla Francia, si legge nella mozione, in cui si sottolinea che il documento proposto in sede Onu contiene la locuzione “è urgente che gli Stati membri approvino”. In questo modo, afferma la mozione del Senato, “tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite sarebbero sollecitati ad applicare tasse, etichette dissuasive all’acquisto, come per le sigarette, e restrizioni alla pubblicità e al marketing su gran parte dei prodotti alimentari tipici del Made in Italy, i quali verrebbero classificati come nocivi per la salute”.

La votazione in sede Onu sulla risoluzione è prevista il 13 dicembre e secondo il Senato, se passasse nella versione proposta da Francia, Brasile e altri, colpirebbe “tradizioni plurisecolari trasmesse da generazioni di nostri agricoltori, che si sono impegnati per mantenere le caratteristiche inalterate nel tempo, a favore di un modello di alimentazione artificiale ispirato a consumi standardizzati su base planetaria”.

Il Senato impegna il governo anche a chiarire con la Francia perché e con quali finalità abbia assunto questa iniziativa, insieme a paesi extra-europei, senza un preventivo confronto con quelli dell’Ue.

Fonte: Il fatto alimentare

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