Oggi, 29 settembre è la Giornata internazionale di sensibilizzazione sulle perdite e gli sprechi alimentari.

Lo spreco alimentare ha un costo stimato di circa 750 miliardi di dollari. Le perdite di frutta e verdura comportano la dispersione di ben 912 trilioni di chilocalorie e di importanti micronutrienti.

Sperperare cibo significa sprezzare anche tutte le risorse impiegate nella sua produzione:

  • Dissipiamo 253 km cubi di preziosa acqua potabile.
  • Occupiamo e sfruttiamo invano 1,4 miliardi di ettari di terreno agricolo (pari al 30% della superficie agricola mondiale), in molti casi soggetti all’uso intensivo di pesticidi. Inoltre, le emissioni di gas serra connesse alle dispersioni alimentari ammontano a circa 3,3 miliardi di tonnellate, a cui si aggiungono le emissioni dovute al processo di fermentazione degli alimenti nei siti di smaltimento.

A livello mondiale, si calcola che il 13,2% della produzione alimentare venga dispersa dopo il processo di raccolta e prima di giungere alle scaffalature dei negozi, mentre un ulteriore 17% finisce inutilizzato nelle famiglie, nei servizi di ristorazione e nella fase di vendita al dettaglio. L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile stabilisce come obiettivo la drastica riduzione dello spreco alimentare globale per ogni individuo, sia durante le operazioni di vendita al dettaglio che durante il consumo, oltre alla diminuzione delle perdite lungo le catene di produzione e distribuzione.

Lo sperpero alimentare (food waste) si manifesta anche nelle fasi conclusive della catena di approvvigionamento, ovvero nelle abitazioni, nei servizi di ristorazione e nella vendita al dettaglio. Per avere una prospettiva più chiara dell’entità di questo spreco, calcoliamo che ciascuno di noi genera in media 74 kg di rifiuti alimentari ogni anno. Lo sperpero si concentra principalmente nelle regioni ad alto e medio reddito, soprattutto a livello domestico, dove 570 milioni di tonnellate di cibo su un totale di 913 vengono gettate.

La riduzione delle dispersioni e degli sprechi alimentari ha un ruolo fondamentale nell’assicurare una migliore alimentazione per le generazioni presenti e future. Tale riduzione si configura come un’opportunità tripla: contribuisce alla mitigazione del cambiamento climatico, garantisce la disponibilità di cibo nutriente e migliora la sostenibilità complessiva dei nostri sistemi agroalimentari.

Tendere a ridurre sensibilmente lo spreco alimentare per limitare l’impatto ambientale e controllare il sempre più crescente aumento della temperatura del nostro Pianeta è uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Goal 2: Sconfiggere la fame; Goal 3: Salute e benessere; Goal 12: Consumo e produzione responsabili.

Il consumo e la produzione responsabile, in particolare, puntano a “fare di più e meglio con meno”, aumentando i benefici che si possono trarre dalle attività economiche. Per rendere ciò possibile, è necessario adottare un approccio sistematico e cooperativo tra i protagonisti della filiera. Creare un network di connessioni tra produttore, agricoltore e consumatore è proprio il motivo per cui è nata l’APP di ITA0039. Tra gli obiettivi dell’applicazione: sensibilizzare gli utenti a stili di vita sostenibili, offrendo adeguate informazioni sulla provenienza dei prodotti acquistati, sulla qualità e sulle etichette, coinvolgendo i consumatori nell’attività di supporto e tutela del Made in Italy. Un’opera continua di divulgazione e sensibilizzazione, perché siamo convinti che lo spreco più pericoloso è quello che non siamo in grado di riconoscere.