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Jefta: i formaggi italiani pronti a conquistare Tokyo








L’aumento delle quote di formaggi freschi destinate al Giappone e il progressivo taglio delle barriere tariffarie per quelli duri aprono prospettive molto positive per i prodotti caseari italiani.

È il più importante accordo commerciale mai siglato dall’Unione Europea, diventa operativo dal primo febbraio 2019 ed è destinato a cambiare completamente l’interscambio tra Unione Europea e Giappone. Con l’entrata in vigore del Jefta, spiega Assolatte, per le aziende lattiero-casearie italiane sarà più facile vendere i loro prodotti in Giappone e soddisfare, quindi, la domanda di un paese che negli ultimi anni è diventato un grande appassionato di prodotti italiani, a partire dai formaggi. L’accordo prevede un progressivo abbattimento delle barriere tariffarie per i formaggi duri – oggi assoggettati a un dazio che sfiora il 30% del loro valore – e un aumento dei contingenti per l’importazione di formaggi erborinati, freschi, fusi e molli. 

“Il Jefta ci mette nelle condizioni di migliorare la nostra presenza su un mercato già adesso molto importante per le esportazioni casearie italiane, visto che il Giappone è la nostra terza destinazione extra-UE”, afferma Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte. Nel 2018 le imprese italiane hanno esportato in Giappone oltre 10mila tonnellate di formaggi, il 9% in più rispetto all’anno precedente. In valore l’export sfiora i 68 milioni di euro. L’Italia è il primo fornitore europeo di formaggi in Giappone e il quinto al mondo, e guida con il Gorgonzola la classifica dei formaggi erborinati, di cui detiene il 52% del mercato nipponico. “Uno degli aspetti più interessanti del Jefta – prosegue Ambrosi – è che, dalla fine del periodo di implementazione, i contingenti aumenteranno al crescere del consumo dei formaggi europei in Giappone. Noi imprenditori italiani sfrutteremo il lavoro fatto finora per aumentare la distanza dalla concorrenza. Siamo in grado di farlo e lo abbiamo già dimostrato in Canada con il Ceta”. Ora diventa strategico affiancare i benefici derivanti dall’accordo con attività promozionali che supportino i consumi dei formaggi italiani e aiutino i giapponesi a conoscerne sempre meglio le caratteristiche distintive, soprattutto vista la tutela accordata dal Jefta alle nostre DOP. Sono formaggi ben 10 delle 44 Indicazioni Geografiche italiane che vengono tutelate in Giappone grazie all’accordo: asiago, fontina, gorgonzola, grana padano, mozzarella di bufala campana, parmigiano reggiano, pecorino romano, pecorino toscano, provolone Valpadana, taleggio. Non tutte godranno di una piena e immediata tutela. Alcune sono soggette a una deroga temporanea che consente il porzionamento e il confezionamento in loco, concesso per soddisfare le esigenze commerciali degli operatori giapponesi.

Fonte: EFA News

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